“Io” è solo un’emergenza
Biografia di Damiano Fina
Damiano Fina è un artista rituale. Sin dal 2004, la sua ricerca artistica è stata influenzata dall’animismo, dagli antichi rituali della Grecia Classica, dagli insegnamenti del maestro zen Dogen, dalla banza butoh e dalla fisica quantistica. Nel 2015 ha fondato FÜYA, un metodo artistico focalizzato sulle presenze e gli entanglement del corpo. Il suo lavoro esplora l’illusoria contraddizione tra equilibrio e squilibrio; in questo campo di ricerca ha introdotto la Pedagogia Queer.
FÜYA Damiano Fina
Profilo dell'artista.
“La pelle è una cornice spanta, tutto il nostro organismo è fatto per connettersi con il mondo. Il conflitto è allo stesso tempo armonia in questa relazione. Il ritmo include silenzio e suono, note e rumori, ordine e caos, buono e malvagio, maschile e femminile, vita e morte. Questa è la mia ossessione androgina. Danzare questo ritmo significa per me scrivere lo spazio di presenze”.
La presenza del corpo (e dei corpi in entanglement con esso) è il filo conduttore dei progetti artistici di Damiano Fina: “I nostri organi sono fatti per essere sempre connessi con il mondo, come tentacoli. Voglio sottolineare la necessità di tornare a sentire la nostra natura. È ora di dire stop a questo mondo adolescenziale. Il nostro cuore è il nostro cervello, le nostre mani sono il nostro stomaco, i nostri genitali sono la nostra postura e il nostro midollo è anche un albero, una nuvola, una strada, un pixel o una mucca. Non c’è partenogenesi senza la compartecipazione del tutto”.
Damiano Fina è fondatore di FÜYA, un metodo basato sugli equilibri dell’organismo umano e sulla teoria dei cinque corpi (fisico, emotivo, spirituale, remoto and alchemico). Scrive libri sul suo approccio filosofico e metodologico. Possiede un Master in Pedagogia dell’Espressione e guida laboratori fisici con cadenza regolare. Ha studiato danza butoh con Atsushi Takenouchi e ha conosciuto Yoshito Ohno, figlio di Kazuo Ohno. Si è esibito a Londra nella mostra curata da Francesco Bonami I am NOT tino sehgal, a Sapporo in Giappone durante l’Hokkaido Butoh Festival, a Parigi durante il festival En Chair Et En Son e in diversi festival e mostre d’arte in Italia.
Nel 2017 ha connesso la Teoria Queer con la Danza Butoh Dance nel suo progetto di Pedagogia Queer, pubblicando il libro La danza di Eros e Thanatos per una Pedagogia Queer. Dal 2017 studia le relazioni tra fisica quantistica, teoria queer, danza butoh e metodo FÜYA.